Hai un rapporto tossico con il denaro? Scopri come cambiarlo

Il tema della relazione (tossica) con il denaro è di estrema attualità. In Money Matters così come nelle sessioni di coaching individuali, in un modo o nell’altro, emerge molto di frequente. 


Ma cosa intendiamo per relazione tossica con il denaro e come possiamo riconoscerla e superarla?


Oggi vorrei provare a sviscerare l’argomento, o almeno cominciare a farlo. Perché si tratta di un tema denso, pieno di insidie, con cui è facile urtare la sensibilità delle persone.


Io però, nei limiti della correttezza professionale, un po’ ti devo urtare, se vogliamo superare gli ostacoli che ti stanno impedendo di raggiungere la serenità finanziaria, che non ti stanno permettendo di fare pace con i soldi. 


Quindi vorrei mostrarti alcuni esempi di rapporto disfunzionale col denaro (tossico ha un po’ stancato, non credi?) e poi proporti delle soluzioni. 


Partiamo!

Il rapporto tossico con il denaro; più facce di un solo problema


Per comodità e chiarezza, possiamo dividere la relazione con il denaro in alcune macro categorie: 


  • come lo vediamo 

  • come ne parliamo

  • come lo gestiamo 


Evidentemente le tre categorie sono l’una dipendente dall’altra, e si trovano in una relazione gerarchica. 


Parte tutto dalla concezione che abbiamo dei soldi - come lo vediamo - che si riflette su come ne discutiamo e su come lo gestiamo.


Uno strumento neutro connotato emotivamente

Il denaro è uno strumento, non è né positivo, né negativo. Eppure questa sua caratteristica non viene minimamente presa in considerazione, e per un combinato di influenze familiari e della società molte persone si ritrovano a vedere il denaro o come il male assoluto, o come il fine supremo. 


Se la nostra famiglia aveva un rapporto disfunzionale con il denaro, è assai probabile che questa relazione sia stata trasmessa anche a noi. In alcune famiglie il denaro è visto come una risorsa perennemente scarsa, in altre come qualcosa che non ha alcuna importanza perché tanto non c’è modo di controllarlo. 


Queste sono entrambe visioni tossiche, che non ti aiutano per nulla nella gestione delle tue finanze e men che meno nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. 


Superare i condizionamenti familiari sui soldi non è semplice. Soprattutto se a quelli si aggiungono le pressioni sociali, che individuano nel successo economico l’unica forma di successo degna di essere considerata tale. 


Ma si va anche oltre. Da tempo, in buona parte a causa dell’influenza dei social media, è in atto una tendenza che viene definita flex culture (dall’inglese to flex, flettere, detto dei muscoli), che in italiano potremmo rendere come “cultura dell’ostentazione”. 


L'importanza data al successo finanziario è tale, che le persone sentono la necessità di mostrare e ostentare la propria ricchezza, per potersi sentire in qualche modo apprezzate. E questo è ancora più problematico quando si ostenta una ricchezza che non c’è. 


Non sono pochi, infatti, i fuffaguru che pur di mostrare un benessere che è funzionale alla vendita dei loro corsi o prodotti, si spingono a noleggiare auto, yacht o aerei per poter fare le foto da pubblicare sui social. 


Discussioni sui soldi, vergogna o ostentazione

Quanto sopra evidentemente influenza il dibattito e le discussioni sul denaro. 


Come parliamo di soldi se la nostra famiglia ha vissuto sempre in una mentalità di scarsità? Solitamente secondo la mia esperienza, le persone che hanno questo retroterra familiare discutono del denaro con termini derogatori, perché si sentono in una situazione di perenne mancanza.


Parlano dei loro desideri, anche quelli finanziariamente più accessibili, come potrebbe essere un viaggio, in termini di impossibilità e lontananza nel tempo, come fossero sogni. 


A questo punto forse è meglio una precisazione: non sto giudicando, né criticando. Mi limito a constatare sulla base delle mia esperienza personale. Voglio che sia chiaro questo.


Dall’altro lato dello spettro, in totale opposizione, ci sono le persone per cui il denaro è addirittura un valore in sé. Conoscono solo questo sistema di validazione e ne parlano conseguentemente. Anche perché è facile dare un valore numerico al denaro, c’è forse qualcosa di più quantificabile nella nostra vita? 


Ma fa parte di un atteggiamento tossico anche il non parlare affatto di denaro, che è frutto di una visione negativa, quasi malvagia di questo che, vale la pena ripeterlo, è solo uno strumento. Necessario finché si vuole, ma è uno strumento. 


Penso, dunque dico e conseguentemente faccio 


Le ripercussioni del tuo modo di affrontare il tema denaro nelle discussioni su quella che è la tua gestione finanziaria sono più o meno marcate e coinvolgono sia le spese straordinarie, sia la gestione ordinaria delle spese quotidiane. 


Nel primo caso, quello di una persona che si trova incastrata in una visione di scarsità, le spese saranno tutte fonte di stress. Non importa quanto piccole. Si cercherà il risparmio a tutti i costi, anche a scapito della qualità magari (per esempio del cibo). 


Questa tendenza ossessiva al risparmio è tutt’altro che innocua per le tue finanze. Spesso innesca un meccanismo di frustrazione che ad un certo punto, poiché la tensione non è più sostenibile, può sfociare in spese compulsive, pur nella convinzione che siano necessarie. 


Senza contare che in alcuni casi l’acquisto al risparmio si traduce nella necessità di effettuare lo stesso acquisto più volte, perché la qualità dell’oggetto o servizio non è ottimale. E alla fine si spende di più. 


Un’altra possibilità invece è quella di persone influenzate dalla flex culture di cui abbiamo parlato prima, che per pressione sociale o si comprano cose di cui non hanno bisogno, nella speranza di colmare un vuoto che sta altrove; oppure, peggio, mantengono un tenore di vita che non si possono permettere pur di tenere il passo con quello che pensano di dover fare e mostrare.



Ma non sei senza strumenti. La buona notizia, se ti sei riconosciuto in alcuni degli atteggiamenti descritti sopra, è che esiste una soluzione. 


Consapevolezza e piccoli passi

Il primo passo è quello di essere consapevoli del problema.


⚠️ Alert antipatia: se stai sentendo resistenze già ora, prima ancora di leggere quanto segue, è abbastanza probabile che tu abbia una relazione con il denaro che non è del tutto sana. 


Puoi decidere di ignorare la cosa, sia chiaro. Nessuno giudica nessuno qui, lo ripeto ancora. 


Ma affrontarla, raggiungere un livello di consapevolezza superiore, ti permetterà di fare anche questa scelta in maniera più tranquilla e, appunto, consapevole. 


Devo essere onesta con te però. Qui non ho lo spazio né la possibilità di interagire con te, che mi permetterebbero di fornirti tutti gli strumenti per aiutarti. Quello che trovi nelle prossime righe è comunque un buon inizio per un percorso verso la tua serenità finanziaria. 


Le domande 


Il modo migliore per capire se hai effettivamente un rapporto parzialmente tossico con il denaro è quello di chiedertelo direttamente. 


No, non sto scherzando. La persona che lo sa meglio di tutti sei tu. Pertanto è a te stesso che lo devi chiedere. 


Ti riporto ora una lista di domande, solo quattro, che ti potranno aiutare ad avere un quadro più chiaro della tua situazione. 


  1. Quando devo spendere soldi mi ritrovo ad essere nervoso, oppure lo faccio in uno stato di rilassatezza? 

  2. Quanto è importante nell’opinione che ho di me il mio guadagno mensile? 

  3. So quanto spendo e quanto guadagno ogni mese? 

  4. Mi capita di comprare cose che non mi servono o di fare acquisti compulsivi? 


Rispondi con sincerità a senza giudicarti. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Da qui si parte, dall’accettazione di sé senza alcuna critica. 


Una volta che avrai più chiara la situazione, potrai procedere a mettere in atto le strategie che ti riporto sotto. 

Piccoli passi, cominciamo con tre


Si tratta di tre semplicissimi accorgimenti, che ti daranno finalmente il controllo, quantomeno in parte, delle tue finanze e che ti permetteranno di distanziarti dai comportamenti disfunzionali che hai tenuto finora.


E questo, vale la pena sottolinearlo, è un  passo significativo verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi. 


Punto primo: ricordati, con ossessione se serve, il denaro è uno strumento, e come tale non ha connotazione positive né negativa. Ti potrà sembrare una sciocchezza, ma ti assicuro che è uno strumento potente per cominciare a gestire i tuoi pensieri e le tue idee intorno al denaro. 


Punto secondo: annota per un mese tutte le tue spese e tutte le tue entrate. Questo ti darà una visione accurata di quella che è la tua reale situazione finanziaria. 


Punto terzo: prima di fare un qualsiasi acquisto, chiediti sempre se quello che stai per comprare ti serve davvero o no, aspetta un giorno, poi rifatti la domanda. Se anche la seconda volta pensi che ti serva, acquista senza paura. Questa abitudine ti aiuterà a controllare le spese compulsive e a ridurle. Ma soprattutto, ti darà un senso di ritrovato controllo. 


Bonus: appena ricevi lo stipendio o dopo fattura pagata, risparmia una cifra fissa. Il 10% è una buona percentuale, ma può essere quello che vuoi. Basta che sia regolare. Questo ti permetterà di avere da parte una somma per eventuali emergenze. 



Conclusione

I condizionamenti familiari e sociali influenzano costantemente la nostra visione del denaro, che a sua volta determina i nostri comportamenti. Se la visione che abbiamo dei soldi evidenzia un rapporto tossico, le nostre azioni rischiano di essere disfunzionali ai nostri obiettivi, ma anche ad una gestione razionale delle finanze quotidiane. 


Questo è un problema, perché può influire pesantemente sulla qualità della nostra vita e di quella delle nostre famiglie. 


Partire dalla consapevolezza di trovarsi in questa situazione è il primo, fondamentale passo per uscirne e per poterci porre anche obiettivi che siano più ambiziosi di arrivare semplicemente a fine mese, o tirare avanti. 


Sii onesto con te stesso, non ti giudicare e prova a fare le tre (più una) cose che ti ho proposto. 


Vedrai che comincerai a percepire una sensazione di controllo sulle tue finanze, che avrà un risvolto positivo su altri aspetti della tua vita, primo fra tutti sulla tua situazione psicologica in relazione ai soldi.


Fammi sapere come va. Ci conto. 


Giulia Fidilio
la tua Financial Trainer


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