Il conto corrente perfetto non esiste. O forse sì? 

  • Giulia Fidilio

Il tema del conto corrente perfetto può essere complicato da affrontare.


Non tanto perché sia un argomento di difficile comprensione per gli utenti.

Grazie al recente sviluppo del Fintech (cioè la tecnologia applicata agli strumenti finanziari), infatti, le cose si sono semplificate di molto.


Piuttosto è complicato perché molto vasto. Le possibilità e le combinazioni tra le varie offerte sono un po’ disarmanti alle volte per i non addetti ai lavori. Non è facile orientarsi. 


Ed è complicato anche perché come individui siamo spesso piuttosto restii a modificare una scelta, quella del conto, che magari abbiamo fatto molto tempo fa e alla quale siamo abituati. 


Tuttavia con ogni probabilità a non farlo stiamo commettendo un errore, potenzialmente costoso. 


Nell’articolo di oggi parliamo di conti correnti perfetti e di spese bancarie che possiamo evitare con un minimo di proattività. 

E alla fine, c’è anche una sorpresa a tema.  

Iniziamo. 


Il conto corrente perfetto?


Uno dei problemi che riscontro durante il mio lavoro quando si affronta il tema del conto corrente è che spesso le persone partono dalla domanda sbagliata, quella relativa appunto al conto perfetto. 


Perché è sbagliata? Perché parte dal prodotto finale, il conto. 


Invece quello che è necessario chiedersi, prima di aprire un conto, ma anche prima di fare un acquisto in generale, è quali siano le nostre esigenze specifiche.


Solo avendo chiare le necessità che quel conto dovrà soddisfare, potremo effettuare una scelta consapevole e che sia effettivamente in linea con i nostri obiettivi


Come coach finanziaria e come esperta di finanza personale, il mio lavoro è quello di aiutarti a gestire al meglio i tuoi soldi, anche a partire dal conto corrente. O dai conti correnti, al plurale. Perché in effetti, a seconda di quelle che sono le esigenze tue e della tua famiglia, spesso ha assolutamente senso avere più conti. 


Siccome però io tendo ad essere piuttosto pragmatica, anche perché stiamo parlando dei tuoi soldi, ti voglio lasciare una serie di domande preliminari che ti puoi fare per capire che tipo di conto è il più adatto a te, o almeno quali caratteristiche cercare:

  • ti serve per la gestione delle spese quotidiane o come conto deposito/risparmio? 

  • è un conto aziendale? 

  • hai necessità di collegare ad esso una carta di debito o di credito? Entrambe?

  • ti serve il libretto assegni (sì, ancora si usano!)?

  • vuoi un conto solo online o che abbia filiali vicine a te in modo da poterti recare di persona?

  • i costi dei bonifici sono un parametro importante? 

  • preferisci pagare a parte per alcune operazioni o preferisci che tutte le spese siano incluse in un canone unico? 


Queste sono solo alcune delle domande che ti dovresti fare. E che ti dovresti fare con una certa frequenza. 


Perché?

Perché i conti correnti che usiamo vanno revisionati periodicamente. 

La tua banca sta guadagnando più soldi di te dal tuo conto corrente? 


La revisione periodica del tuo conto corrente è una necessità per due motivi. 


Il primo è che i conti vecchi costano più di quelli nuovi. I costi dei conti correnti si sono stati calmierati dalle autorità competenti negli anni passati.


Ma il problema è stato risolto solo temporaneamente. Gli istituti di credito hanno recepito le disposizioni ricevute, le hanno applicate, salvo poi ricominciare ad alzare i costi della gestione dei conti trovando soluzioni creative. 


Il fatto che ogni aumento del costo del rapporto vada comunicato con ampio margine ai correntisti, che il cliente abbia diritto di recesso gratuito e che le banche debbano agevolare il trasloco, non è stato sufficiente a bloccare la tendenza, non a lungo quantomeno. 


Ci sono vari punti di frizione che impediscono questa operazione. Ma il principale è quello che potremmo banalmente definire pigrizia e a cui ho accennato all’inizio.


La ricerca e la valutazione di un conto corrente ci costa da un punto di vista cognitivo, perché il linguaggio è difficile, l’offerta ampia e alle volte contraddittoria. Pertanto preferiamo rifugiarci in rassicuranti certezze, del tipo “tanto sono tutti uguali”. 


Il cambiamento è un processo, che passa attraverso le intenzioni e arriva all’applicazione pratica. Tutto questo ci porta ad avere un atteggiamento conservativo, per risparmiare il nostro budget cognitivo. 


Il punto è che se non spendiamo energie cognitive per fare questa operazione, rischiamo di spenderne di finanziarie. 


Ti do solo un paio di dati. Secondo un articolo del Sole24Ore di qualche anno fa ormai, se non cambi conto da più di dieci anni, stai spendendo il doppio di chi ne apre uno oggi. 


Questo si traduce in una spesa annuale che può arrivare fino a 50 euro in più rispetto a quello che potresti spendere con una gestione periodica attiva del tuo conto o dei tuoi conti. 


Ogni decisione, come vedi, ha comunque un costo. E non decidere, come dico sempre, è comunque una decisione. 


E veniamo al secondo motivo per cui ti conviene cambiare o rinegoziare il conto ogni tot anni. 


Tu hai aperto quel conto con delle necessità, degli obiettivi, e delle esigenze. Ma queste potrebbero essere cambiate. Quasi sicuramente lo sono. 


Magari hai messo su famiglia, oppure hai aperto una p.IVA per una tua nuova attività. Magari hai dovuto affrontare un divorzio, o hai deciso che vuoi trasferirti all’estero per cambiare vita. 


Oppure vuoi garantire ad un figlio appena nato la possibilità di avere una formazione e un’istruzione delle migliori. 


Tutti gli elementi di cui sopra sono importanti da considerare nella valutazione del conto che hai ora, e nell’eventuale necessità di aprirne un altro. 


Anche per questo motivo, fare un inventario della propria situazione in funzione di un adattamento o cambio totale del conto corrente è molto importante. 


Ne va della tua serenità e del raggiungimento dei tuoi obiettivi, finanziari e non. 


Il conto perfetto non esiste, ma ci si può avvicinare 

Concludo con uno spunto di riflessione. Difficilmente troverai una soluzione che sia perfetta, che rispetti ogni singola esigenza per la gestione delle tue finanze. 


Ma ti ci puoi, anzi, ti ci dovresti avvicinare il più possibile. Partendo da un’analisi dei tuoi bisogni e di quelli della tua famiglia, dei vostri obiettivi individuali e collettivi, e facendo le valutazioni del caso. 


E questa analisi, per essere ottimizzata, dovrebbe essere periodica, perché le banche cambiano le loro condizioni e perché, soprattutto, i vostri obiettivi sono in continua evoluzione


La gestione consapevole e intenzionale dei tuoi soldi passa anche da qui!

Giulia Fidilio
la tua Financial Trainer



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