La vera chiave del cambiamento sono le abitudini, non gli obiettivi
- Giulia Fidilio
L’insistenza sugli obiettivi ha stancato anche te?
Non mi fraintendere: avere degli obiettivi chiari è importante, io stessa ne parlo spesso e ho dedicato un intero articolo a come raggiungerli sul serio.
Il problema non sono gli obiettivi, infatti, ma le aspettative che leghiamo ad essi.
Oggi ti voglio dare il mio punto di vista maturato grazie alla mia esperienza sul campo. Un po’ fuori dal coro, forse, ma sai che mi piace dire le cose come stanno anche quando sono scomode!
Ti parlerò di sistemi e processi, e comincio con una domanda:
quando vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita, cosa accadrebbe se, invece di concentrarci sugli obiettivi, ci impegnassimo a creare dei sistemi per il cambiamento?
Ecco perché gli obiettivi non sono la migliore opzione per attuare un cambiamento
Ho parlato di aspettative legate agli obiettivi. E in effetti se ci pensi, cosa succede quando ci fissiamo un obiettivo?
Lo possiamo raggiungere oppure no.
Se lo raggiungiamo abbiamo un senso di soddisfazione, che è però passeggero.
Questo perché c’è solo un cambiamento temporaneo e l’obiettivo è un punto fermo. La tua vita o l’aspetto che vuoi migliorare invece è un percorso o un processo. La nostra aspettativa di cambiamento si scontra quindi con la temporaneità dell’obiettivo raggiunto.
E se invece non lo raggiungiamo? Rischiamo di venire presi da un ingiustificato senso di sconforto e di rinunciare a creare la vita che desideriamo e che ci assomiglia. Una vita basata sulle nostre priorità, che ci sembra di non meritare.
Ma il raggiungimento degli obiettivi non è solo una tua responsabilità. Ci sono anche altri fattori sui quali forse non hai il controllo.
Hai presente quando si esaltano i successi di imprenditori come Bezos o Jobs? Si tende ad accompagnare l’elogio di queste figure con l’idea che basta fissare gli obiettivi e lavorare ininterrottamente per arrivare dove sono arrivati loro.
Senza nulla togliere a Bezos e Jobs e ai loro meriti, il problema è che qui c’è una fallacia di cui ho parlato ancora, quella descritta col nome di survivorship bias.
Mi spiego subito. In breve, significa che si vedono le caratteristiche in comune di chi ce l’ha fatta e le si reputano quelle vincenti per raggiungere i risultati. E ci si dimentica di prendere in considerazione tutti quelli che, pur avendo le stesse caratteristiche - impegno, obiettivi chiari e tenacia - non sono riusciti ad arrivare dove sono arrivati Jobs e Bezos, per una serie di fattori.
Perché ti dico questo?
Perché per raggiungere gli obiettivi in qualsiasi ambito l’impegno può non essere sufficiente, e allora riporre tutte le nostre aspettative di cambiamento solo sugli obiettivi non ci aiuta. Sai invece che cosa possiamo fare?
Creare sistemi per un cambiamento duraturo e sostenibile
Possiamo creare dei sistemi, dei processi, per andare nella direzione del cambiamento che desideriamo. I sistemi sono fatti di abitudini e non hanno una scadenza. Sono duraturi e diventano il percorso che definisce il nostro cambiamento. E definisce anche il tipo persona che siamo, in effetti.
"Quando stai cercando di raggiungere un obiettivo, sono le abitudini che costruisci giorno dopo giorno che ti portano dove vuoi arrivare. Piccole scelte, piccole azioni, ripetute."
Jay Shetty, autore, coach, imprenditore ed ex monaco induista
I risultati possono arrivare, oppure no. Mentre la persona che vogliamo diventare è già qui, e cresce ogni giorno grazie alle nuove abitudini che abbiamo acquisito. Questo è il risultato più importante, e la buona notizia è che dipende solo da noi. Quindi nessuno ce lo può impedire nè togliere.
Ora, se ti stai già spaventando all’idea del cambiamento che credi necessario per diventare chi vuoi diventare, tranquillo/a.
Perché il processo o sistema da utilizzare lo decidi tu, proprio come decidi la persona che vuoi diventare.
Certo, i processi per essere efficaci hanno un paio di caratteristiche sulle quali non si può transigere:
devono essere applicati con costanza
e devono essere comprovati
Per esempio: se vuoi imparare una lingua, mettiamo l’inglese, dovrai per forza studiare con costanza e usare metodi didattici validi, niente fai da te.
Ma nessuno dice che devi studiare 4 ore al giorno se non puoi. Puoi fare anche solo venti minuti o mezz’ora. E nessuno dice che il metodo che ha funzionato per me, sia l’ideale anche per te.
Hai piena libertà di creare le tue regole, perché la vita è tua e di nessun altro.
L’importante è che tu vada avanti, un passo alla volta, nella direzione che hai scelto di intraprendere. Ricorda: progresso, non perfezione. Se mi segui da un po’, sai già che la penso così (ne ho parlato di recente in un post su Instagram).
Il processo non deve essere perfetto. Cioè, una volta che hai stabilito l’abitudine, una volta che il sistema è diventato parte di te, puoi sgarrare liberamente ogni tanto, senza torturarti eccessivamente.
Conosco bene questa tensione verso la perfezione. Sono stata così, e lotto ancora con il senso di inadeguatezza alle volte.
E lo vedo ogni giorno in Money Matters Community, perché la condivisione con altre persone può darti un impulso importante verso il cambiamento che desideri.
Ma non è lo sgarro occasionale che ti impedisce di progredire. È quando lo sgarro diventa costante che il progresso si blocca.
Per oggi è tutto.
Spero che in questo articolo tu abbia trovato un punto di vista diverso e utile, che ti sollevi un po’ dall’ansia del raggiungimento degli obiettivi!
Gli obiettivi servono al cambiamento, perché possono emozionarci e darci la motivazione per iniziare un percorso.
Ma la motivazione non dura. Per un cambiamento duraturo e sostenibile è fondamentale creare dei sistemi, mettere in atto dei processi che ci supportino quando le cose si fanno difficili.
Perché tu non sei e non diventi quello che fai una volta, ma quello che fai ripetutamente, con costanza.
Vuoi fare pace con i soldi e creare la vita che vuoi,
insieme a un gruppo di persone come te?
Ti aspetto in Money Matters Community!
Giulia Fidilio
la tua Financial Trainer